L'esaltazione dell'inutile nel calcio

L’esaltazione dell’inutile nel calcio

Disclaimer: questo è uno sfogo puramente personale a cui siete liberi di dissentire. Ma l’inutile nel calcio sembra essere diventato “cool”.

Inutile o funzionale?

Il calcio sta cambiando. La tipologia di giocatore ricercata maggiormente ha subito una trasformazione negli ultimi anni, e più che la tecnica si cerca la fisicità e la velocità, a tal punto che la prima caratteristica viene addirittura messa in secondo piano. A volte bisogna dar ragione alle società, ma molte altre no. E così ci ritroviamo in Serie A calciatori che raggiungono velocità di punta elevate, ma che non sanno neanche fare dei passaggi elementari. Ok, il calcio si evolve e bisogna adattarsi, ma non illudiamoci che basti saper superare il difensore per essere un calciatore di buon livello. Nel calcio, spesso, si vede l’esaltazione dell’inutile.

Avrei degli esempi in mente, ma li tengo per me, anche se questi possono essere facilmente individuabili. Nel nostro campionato poi basta un unico highlight per risaltare agli occhi dei telespettatori. Poco importa se dopo si spara un pallone in curva. Cosa me ne faccio di uno che corre, corre, corre se poi ha una tecnica di un comodino? Eppure, al giorno d’oggi, è questo il profilo maggiormente ricercato. È un bene? Beh, se solo questi riescano a dare anche per un attimo del tu al pallone…

“Ma è lento!”

Io ho visto Gervinho nella mia squadra e credetemi, nel dribbling era imbattibile, ma spesso si esibiva in ciabattate senza precedenti. Adesso, un giocatore così, non lo rivorrei mai. Il problema sta nel vedere “calciatori” di questo tipo avere diritto di cittadinanza in un campionato di alto livello (?) come quello italiano. Spesso si vedono nei piccoli club, ma questo non può giustificare del tutto queste scelte. Non digerisco poi la scelta di mostrare le velocità toccate dai giocatori nel giro di 90 minuti. Mica si parla di atletica?

Quest’esaltazione dell’inutile nel calcio porta alcuni a credere che la “lentezza” sia inversamente proporzionale alla bravura in campo. Erroneamente. Si parlava di Xhaka come un giocatore lentissimo e, quindi, inutile. Vi consiglio di guardare la stagione appena conclusa con il Bayer Leverkusen e Svizzera-Italia, dove ha insegnato Calcio. Ci metterei anche Jorginho, ma molti non vogliono nemmeno prenderlo in considerazione. Adesso faccio un esempio, forse il più illustre. Zidane era veloce? No, ma era veloce la sua esecuzione, il suo genio. Se hai quella tecnica puoi giocare da fermo. In pochissimi centrocampisti (forse nessuno) hanno la sua tecnica al giorno d’oggi, ma il concetto è chiaro. Se hai dei piedi invidiabili, se leggi il gioco alla perfezione in entrambe le fasi, se sei intelligente tatticamente, non ti serve la velocità. E alcuni ottimi calciatori in questo senso, per fortuna, ci sono. Ma quasi tutti non hanno la velocità che si richiede dai palati fini (di che?) da divano. Lu bell Sami Khedira…

Portieri registi

La cosa che più mi fa impazzire, tuttavia, è sentir parlare di portieri che devono avere come caratteristica principale la bravura con i piedi. Come se l’abilità tra i pali passasse in secondo piano. Allora mettiamoci Pirlo in porta, no? Il portiere deve essere bravo, guarda un po’, tra i pali, non a far ripartire il gioco, a meno che non si parli di fenomeni che, giustamente, si possono contare sulle dita di una mano. La tanto desiderata costruzione dal basso può essere controproducente se attuata da chi ha a disposizione una difesa povera tecnicamente. Allora perché si ostinano?

Passino gli angoli battuti corti, anche se, gusto personale, a me non piacciono, ma le cosiddette skill? “Uuh, che doppio passo, che tunnel.” Si, per i social forse, che tagliano i secondi successivi per nascondere la successiva perdita del controllo della palla. Non fraintendetemi, mi piace vedere questo tipo di giocate, ma non se sono fini a sé stesse. Delle skill mi importa meno di 0 se poi non si va sul concreto, e parlo di passaggi chiave, assist, gol. Ricordando, se ce ne fosse bisogno, che FC25 non è la vita reale.

Andrea Perini

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